I NOSTRI MEDICI
ORTOPEDICO
L’ortopedico è il medico specializzato in ortopedia, la branca medico-chirurgica dedita alla salute dell’apparato muscolo-scheletrico (o apparato locomotore). L’ortopedico è in possesso di numerose competenze: conosce approfonditamente l’anatomia e la fisiologia di ossa, cartilagini, articolazioni, legamenti, muscoli e tendini; sa riconoscere e trattare le patologie che colpiscono l’apparato locomotore.
ORTOPEDICO
La Dott.ssa Giuseppina Resmini si è laureata in Medicina e Chirurgia nel 1987 e specializzata in Ortopedia e Traumatologia nel 1992 presso L’università degli Studi di Milano.
ESPERIENZE PROFESSIONALI
- Dal 1988 al 1990 è stata ricercatrice nell’Unità Metabolica dell’Osso del reparto di Ortopedia e Traumatologia, presso L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Ospedale San Raffaele di Milano, sviluppando ricerca clinica in tema di “Diagnosi e Terapia dell’Osteoporosi e delle Malattie Metaboliche dell’Osso”;
- Dal 1990 al 2001 è stata Dirigente Medico nell’Unità Metabolica dell’Osso del reparto di Ortopedia e Traumatologia presso l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Ospedale San Raffaele di Milano, svolgendo attività di ricerca ed attività clinica assistenziale in tema di Osteoporosi e di Patologia del Metabolismo Minerale dell’Osso;
- Dal 2002 al 2005 è stata Dirigente Medico nel reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Treviglio-Caravaggio, con incarico di attivare il servizio ambulatoriale di Osteoporosi e delle Malattie Metaboliche dell’Osso;
- Dal 2006 ad oggi è Dirigente Medico nel reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ASST Bergamo Ovest, ed è responsabile di Struttura ad Alta Specializzazione a Valenza Aziendale per il Centro per lo Studio dell’Osteoporosi e delle Malattie Metaboliche dell’Osso. In particolare si occupa di osteoporosi e malattie metaboliche dell’osso;
- resistenza meccanica del tessuto scheletrico, fratture da fragilità ossea, alterazioni dei processi di riparazione delle fratture scheletriche, vitamina D, terapia medica per l’osteoporosi e malattie metaboliche dell’osso, processi di invecchiamento del tessuto scheletrico, dolore muscolo-scheletrico e algodistrofia;
ATTIVITÀ SCIENTIFICA
E’ autrice e co-autrice di 45 pubblicazioni su Riviste Scientifiche Nazionali ed Internazionali.
E’ autrice della monografia dal titolo: “La gestione delle fratture da fragilità. Raccomandazioni per chirurghi ortopedici”.
Dal 1994 ad oggi ha partecipato a numerosi Convegni Scientifici Nazionali ed Internazionali in qualità di relatrice e moderatrice in tema di osteoporosi e malattie metaboliche dell’ osso, resistenza meccanica del tessuto scheletrico, fratture da fragilità ossea, alterazioni dei processi di riparazione delle fratture scheletriche, vitamina D, terapia medica per l’osteoporosi e malattie metaboliche dell’osso, processi di invecchiamento del tessuto scheletrico, dolore muscolo-scheletrico e algodistrofia.
LE PATOLOGIE:
L’ortopedico cura:
Le fratture ossee composte e scomposte, le fratture stabili e instabili, le fratture semplice e pluriframmentarie, le fratture aperte e chiuse, le fratture da stress e le microfratture.
Gli infortuni alle articolazioni. Comprendono distorsioni e lussazioni, e si caratterizzano per danni alla capsula articolare, ai legamenti, alle cartilagini articolari e/o alle componenti ossee coinvolte nell’articolazione sofferente.
Le borsiti. “Borsite” è il termine medico che descrive l’infiammazione di una borsa sinoviale; le borse sinoviali sono piccole sacche ripiene di un liquido viscoso, chiamato liquido sinoviale, che si trovano in punti strategici del corpo umano (es: tra muscolo e muscolo o tra un tendine e un osso) e agiscono da cuscinetti anti-attrito.
Le tendinopatie. Con la parola “tendinopatia”, la medicina intende tutti gli infortuni e le malattie che interessano uno o più tendini.
Gli infortuni muscolari. Dal meno grave al più grave, includono la contrattura (semplice aumento del tono muscolare), lo stiramento (alterazione del tono muscolare, senza però lesioni delle fibre) e lo strappo (lesione di un gruppo di fibre muscolari).
Le deformità della colonna vertebrale. Esempi importanti di deformità della colonna vertebrale sono la scoliosi, l’ipercifosi e l’iperlordosi.
E ANCORA:
Le sindromi da compressione nervosa. Sono le condizioni caratterizzate dallo schiacciamento di un nervo periferico, per opera di un elemento limitrofo dell’apparato muscolo-scheletrico. Noti esempi di sindrome da compressione nervosa sono: la sindrome del tunnel carpale (polso), la sindrome del tunnel cubitale (gomito), la sindrome del tunnel tarsale (caviglia) e la sindrome del piriforme.
Le discopatie, ossia le malattie dei dischi intervertebrali. Esempi di discopatie sono la nota ernia del disco, il bulging discale e la discopatia degenerativa.
L’artrosi. L’artrosi è la più comune forma di artrite (termine medico che indica l’infiammazione di una o più articolazioni); l’artrosi si caratterizza per una degenerazione progressiva delle cartilagini che costituiscono le articolazioni (cartilagini articolari).
Le malattie metaboliche delle ossa, quali osteoporosi, osteomalacia, rachitismo e malattia di Paget.
La miosite. È la particolare infiammazione dei muscoli del corpo, che deteriora quest’ultimi e provoca senso di debolezza (astenia), dolore muscolare (mialgia) e atrofia muscolare (riduzione della massa muscolare).
I tumori alle ossa.
LA VALUTAZIONE MEDICA:
La valutazione medica si svolge nei nostri ambulatori attraverso l’esame clinico, in cui vengono valutati i segni ed i sintomi del paziente, preceduto dalla raccolta anamnestica.
TRATTAMENTI:
Nell’elenco dei trattamenti conservativi che l’ortopedico può sfruttare per fronteggiare una determinata condizione medica dell’apparato locomotore, figurano:
Semplici rimedi naturali, come per esempio il riposo funzionale, l’applicazione di ghiaccio, la compressione della zona dolente e la sua elevazione.
Farmaci, quali per esempio gli antinfiammatori non steroidei (FANS) e i corticosteroidi.
Esercizi di fisioterapia per il miglioramento del tono muscolare e/o della propriocettività.
In tutte le circostanze in cui è dimostrata una loro efficacia in termini di guarigione, i trattamenti conservativi rappresentano sempre, per l’ortopedico, la prima scelta terapeutica a cui attingere.
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